Risparmio Nascosto

Che fine hanno fatto i discount? (1ª parte)

perché abbiamo cambiato supermercato?

Il nostro supermercato di riferimento, a cui eravamo abituati ed affezionati, era Bennet. E quando dico era, è semplicemente perché ha chiuso la filiale vicina a casa. L’azienda di Montano Lucino, per scelte del tutto sconosciute al pubblico, da un paio d’anni ha deciso una drastica riduzione dei punti vendita. E così la maxi insegna rossa è sparita dai punti vendita di Pieve di Soligo, Pradamano, Sacile, Ronchi dei Legionari, Forlimpopoli, Ovada, Torino via Orvieto, Castelvetro Piacentino, Mazzano, Concesio, Pescate, Verbania, e forse prossimamente anche da altri negozi. Quindi, almeno nel periodo di transizione tra la chiusura di Bennet e la riapertura di quello che è subentrato nei suoi locali, abbiamo dovuto migrare verso altri supermercati.

scegliere un nuovo supermercato

Cambiare supermercato non sempre è facile. Con Bennet ci eravamo abiutati alla posizione degli articoli, alla qualità dei loro prodotti, al ciclo delle promozioni, ad una spesa composta principalmente dai freschi ma soprattutto dai prodotti della marca del supermercato e di primo prezzo. Inoltre c’era sempre la possibilità di risparmiare con un’ottima gestione dei prodotti prossimi alla scadenza, con l’angolo delle occasioni sempre pronto a stupirci. Ed infine, cosa mai secondaria, iniziava ad esserci una certa confidenza e cordialità con il personale. Ma nulla ha impedito la chiusura, e così da Febbraio 2023 le saracinesche di Bennet si sono abbassate per sempre, per poi riaprire a Maggio 2023 con un iperalimentare veneto, che per loro stupide politiche aziendali, non sarà mai il nostro supermercato di fiducia.

le corsie di un noto discount tedesco (foto fonti web)

Già quando ci eravamo trasferiti avevamo iniziato questa scelta del supermercato migliore. Ovviamente cercando un buon compromesso tra convenienza e qualità. Con questa chiusura, dopo esserci rivolti per ben 2 anni al Bennet, è ripresa la ricerca. I più vicini a noi, oltre all’ex Bennet, sono tutta una serie dei cosiddetti discount. Ce ne sono sia di italiani che di tedeschi. Ma alla fine, vuoi per l’assortimento, vuoi per i freschi, vuoi per i servizi, vuoi per altre ragioni, ci siamo fatti conquistare da Esselunga, che anche lei ha una filiale piuttosto vicina a casa. Però la sensazione era sempre quella, dopo le spese con cui riempiamo un carrello, che la cifra fosse davvero alta rispetto alla spesa fatta al discount.

le inchieste sui giornali ed in tv

Avendo il vizio di informarmi, non volevo più acquistare determinati articoli, cercando prodotti migliori per me e per l’ambiete. Ho scelto quindi di allontanarmi dai discount, verso supermercati che offrivano una qualità migliore. Non tutti i discount ad esempio hanno il latte ed i formaggi con latte italiano, oppure vendono ancora le uova da galline allevate in gabbia. Anche poter acquistare una vasta gamma di prodotti senza olio di palma, o senza altre schifezze. Ma il budget per la spesa alimentare è sempre quello, o anche meno, e purtroppo a volte si è costretti a scendere a compromessi.

come erano i discount?

Ve li ricordate come erano i discount agli albori? Chi come me ha avuto la fortuna di frequentarli all’inizio della loro avventura in Italia, li ricorda bene. I primi sono apparsi all’inizio degli anni 90, per poi affermarsi ed imporsi nei primi anni 2000. I pionieri furono i tedeschi, seguiti da alcuni italiani. Mi piacevano moltissimo, così diversi dai supermercati tradizionali. Pochissimi articoli, esposti quasi tutti a terra sui bancali, i prezzi in alto sulle canaline. Nomi di fantasia, o nemmeno quelli, erano le marche dei prodotti. Nei discount tedeschi c’erano articoli diversi dal solito, prodotti d’importazione davvero insoliti. Anche l’allestimento dei punti vendita era minimale. Nel primo discount che aveva aperto nella mia città, un capannone spoglio in periferia, non c’era nemmeno la porta automatica per entrare, e nemmeno i lettori di codici a barre alle casse. E si risparmiava, si spendeva la metà rispetto ai supermercati tradizionali.

cosa è successo ora?

Come vi dicevo tempo fa per ipermercati, grandi magazzini e mercatoni, sono cambiati i consumi. Siamo diventati più attenti, più esigenti e più fighetti. E così hanno fatto anche i discount. Basta guardare il loro assortimento merceologico, composto anche da articoli bio, “senza”, equosolidali, ecologici, gourmet, ecc… Ma anche i reparti sono aumentati, quasi tutti hanno la doratura del pane (congelato), e poi banchi macelleria e salumeria, la pescheria congelata sfusa, i fornetti per pollo allo spiedo e altra rosticceria calda. Stessa cosa sui servizi, sono comparsi programmi fedeltà, casse fai-da-te e palmari, e-commerce, ecc… Ed anche la loro metratura è cambiata, se prima erano piccoli capannoni spogli, ora sono dei superstore che hanno una certa immagine, ben illuminati e decorati.

ed i prezzi?

Anche i prezzi sono cambiati, ovviamente al rialzo. Complici il cambiamento climatico, la guerra, l’inflazione, o altri fattori globali che alla fine paghiamo noi consumatori, tutto è aumentato. Ma nei discount gli aumenti sono stati maggiori dei supermercati tradizionali. Oppure si è scesi nella qualità. Ad esempio è riapparso l’olio di palma, il latte ed il pomodoro che prima erano 100% italiani ora sono di origine UE, eccetera. Peggio ancora mi è capitato di trovare entrambe le cose in un discount tedesco. I biscotti, che li ricordo bene visto che li acquistavo, prodotti da una nota azienda italiana, non solo sono aumentati di prezzo, ma hanno di nuovo tra gli ingredienti l’olio di palma.

prezzi al pezzo anziché al chilogrammo

Un altro stratagemma è vendere alcune cose a pezzo anziché a peso. Capita soprattutto per l’insalata e per il pane. L’unico modo per difendersi ed evitare fraintesi è guardare sempre il prezzo al kg e non il prezzo unitario per articolo. Un cespo d’insalata venduta al pezzo ha dei prezzi che sfiorano i 5€/kg, molto più di quella di 4ª gamma. Il pane dei discount è quasi esclusivamente di origine congelata, dorato in negozio. In uno dei discount che ho visitato costa sui 6€/kg, esattamente come la panetteria che ho sotto casa. È incredibile che un prodotto industriale congelato di un supermercato venga fatto pagare lo stesso prezzo di uno artigianale fresco di una bottega.

la mia analisi dei prezzi

A differenza di associazioni di consumatori, riviste e quotidiani, la mia ricerca è stata calcolata sui prodotti di primo prezzo e/o marca privata del supermercato. Ho analizzato 45 articoli tra quelli che compro maggiormente, ma sono sicuro che se avessi esteso la platea di prodotti, avrei avuto ulteriori conferme e sorprese. Sono partito dal supermercato che frequento attualmente e con più assiduità, che è Esselunga. Ho preso in considerazione i prodotti della linea Smart (1° prezzo) eccetto che per merendine, biscotti, crema spalmabile alla nocciola, patatine fritte surgelate, maionese e salse, di cui ho considerato quelli a marchio Esselunga per diversi motivi (assenza di olio di palma, diversità nelle varianti, formati più pratici, fiducia nell’azienda che produce l’articolo, ecc…). Gli unici articoli della mia lista che non sono nè Smart nè Esselunga sono il succo di limone e lo zucchero, non disponibili con quei marchi.

COME HO FATTO LA RICERCA?

Ovviamente si tratta di articoli a prezzo pieno, senza offerte promozionali nè eventuali bolloni per scadenza ravvicinata. I prezzi che ho rilevato sono quelli al kg/lt, su articoli uguali o affini, fanno riferimento alla zona dove vivo, e che quindi potrebbero differire in altre zone nonostante si tratti della stessa insegna. Ho segnato tutto su un taccuino, i prezzi al kg dei miei prodotti di riferimento, e per semplicità ho segnato se erano più alti, uguali, o se più bassi ho segnato anche il prezzo di confronto.

1° discount tedesco

Rispetto ad Esselunga, gli articoli che costano meno sono: burro con latte italiano (SL 11,96 €/kg D 10,20€/kg), speck affettato in busta (SL 16,59€/kg D 14,08€/kg), passata di pomodoro (SL 1,25€/kg D 0,99€/kg), zucchero (SL 1,63€/kg D 1,39€/kg), succo di limone piccolo (SL 4,45€/l D 2,45€/l) e caffè miscela in chicchi (SL 5,79€/kg D 5,49€/kg). Di questi altri articoli il prezzo al kg è esattamente uguale che in Esselunga: uova da allevamento a terra, mortadella e coppa affettate in busta, legumi precotti in lattina, succhi di frutta brik piccolo, piselli surgelati, aceto bianco, salviettine per bambini e carta cucina. Di altri 26 articoli il prezzo è superiore che in Esselunga, mentre di 4 articoli non ho trovato un corrispondente. Qui ho trovato i biscotti con olio di palma più costosi (anche 1€/kg in più) rispetto agli omologhi di Esselunga, con farina di tipo “2” e uova italiane, senza palma.

2° DISCOUNT ITALIANO

Qui gli articoli che costano meno di Esselunga sono: piadine romagnole fresche (SL 2,92 €/kg D 2,82€/kg), burro con latte italiano (SL 11,96 €/kg D 8,86€/kg), speck affettato in busta (SL 16,59€/kg D 14,60€/kg), passata di pomodoro (SL 1,25€/kg D 0,98€/kg), zucchero (SL 1,63€/kg D 1,39€/kg), bastoncini di pesce surgelati (SL 5,11€/kg D 4,99 €/kg), succo di limone piccolo (SL 4,45€/l D 2,10€/l) e caffè miscela in chicchi (SL 5,79€/kg D 5,49€/kg). Gli articoli che hanno il prezzo uguale sono: uova da allevamento a terra, coppa affettata in busta, emmental in tranci, olive verdi in salamoia, succhi di frutta in brik piccolo, piselli e spinaci surgelati, aceto bianco e salviettine per bambini. Di altri 29 articoli il prezzo è superiore che in Esselunga, mentre 3 articoli non hanno un corrispondente in vendita in questo discount.

3° DISCOUNT ITALIANO

È uno dei più famosi discount in Italia, con una forte presenza pubblicitaria su tutti i media e product placement in televisione, con una nota conduttrice tv che è testimonial di questa azienda. Tanti conoscenti dicono di fare un’ottima spesa risparmiando. A me è sembrato diverso. Gli articoli che costano meno di Esselunga qui sono: burro con latte italiano (SL 11,96€/kg D 11,12€/kg), passata di pomodoro (SL 1,25€/kg D 0,99€/kg), spinaci surgelati (SL 1,95€/kg D 1,79€/kg), crepes surgelate tipo sofficini (SL 4,87€/kg D 4,20€/kg), zucchero (SL 1,63€/kg D 1,39€/kg), succo di limone piccolo (SL 4,45€/l D 2,45€/l) e carta cucina (SL 3,29/4 rotoli D 3,19/4 rotoli). Uguale prezzo di Esselunga per uova da allevamento a terra, legumi precotti in lattina, succhi di frutta brik piccolo, aceto bianco e cotton fioc. Per 26 articoli il prezzo è decisamente superiore che in Esselunga, mentre 5 articoli non rientrano nell’assortimento di questo discount.

le assurdità in questo 3° discount

Qui tra le cose più assurde che ho trovato sono il pane congelato e dorato in negozio che costa addirittura come quello di una panetteria artigianale (6€/kg) ed i pelati nella latta grande. In Esselunga una latta grande di pomodori pelati Smart costa €1,03/kg, mentre in questo discount oltre il doppio, ovvero €2,19/kg. Inoltre ho trovato ancora in assortimento le uova da allevamenti in gabbia, per intenderci quelle con il 3, eliminate da quasi tutta la grande distribuzione. Altro che discount!!!

CONCLUDENDO

I discount, per come erano stati proposti sul mercato, ovvero supermercati convenienti, non esistono più. Oramai sono effettivamente supermercati, forse più dozzinali dei veri supermercati tradizionali. Ma le differenze di prezzi, di qualità, e soprattutto di servizi, si sentono. Nessuno fa una spesa perfetta, ma prima di buttarvi sul discount credendo di risparmiare, fate un giro negli altri supermercati. Confrontate, paragonate, provate, e vi accorgerete che il risparmio sta altrove. Probabilmente, appena il tempo me lo consentirà, proseguirò nella sfida tra marchi della grande distribuzione, ovviamente in quelli della mia zona. Chissà chi è davvero il più conveniente?